sabato 19 ottobre 2013

Uva ursina e cranberry: i nostri alleati contro la cistite

La cistite è un'infiammazione della vescica che porta a fastidiosi dolori all'atto della minzione e si accompagna ad un bisogno continuo di urinare. 
I responsabili dell'infezione sono i batteri, tra i maggiori responsabili troviamo l'Escherichia Coli, i quali  possono essere presenti sia nell'intestino che nell'ano e, giungendo sino alla vescica, la irritano. I batteri, però,  possono provenire  anche dall'esterno, soprattutto nelle donne dove il tratto dell'uretra è molto più breve di quello degli uomini. Difatti si calcola che il 25% delle donne soffra di cistite almeno una volta l'anno e il rischio aumenta con l'età. 
 Alcune delle cause della cistite, dunque, sono: rapporti sessuali ( possono introdurre batteri o spingerli verso la vescica);
non bere abbastanza acqua (in modo da ripulire la vescica) ;
trattenere l'urina (fa proliferare i batteri e concentrare troppo le urine);
 ed  essere stressati.

Combatterla è semplice, anche in modo naturale, infatti l'uva ursina e il cranberry sono degli ottimi alleati contro la cistite. 

L'uva ursina è un piccolo arbusto che forma dei piccoli cespugli nel sottobosco e nei terreni rocciosi delle regioni montagnose del nord. Il suo nome latino "uva dell'orso" allude ai frutti farinosi di cui l'orso è ghiotto. 
Le sue piccole foglie contengono una sostanza chiamata Arbutina che viene metabolizzata in idrochinone e eliminata per via urinaria. Quest'ultima sostanza possiede notevoli proprietà antibatteriche contro l'Escherichia Coli. Inoltre l'uva ursina è una fonte importante di tannini che hanno virtù anti-infiammatorie e diuretiche e partecipano all'aumento del volume delle urine e all'eliminazione renale dell'urea.

Il cranberry veniva utilizzato già nel 1923, molto prima della scoperta degli antibiotici, da alcuni medici americani per diminuire la ricorrenza di infezioni urinarie. Questo perché l'igestione del cranberry modifica la composizione chimica dell'urina in modo da inibire l'aderenza dei batteri, in particolare l'Escherichia Coli, alle pareti della vescica. Questa azione sembra dovuta a diverse sostanze tra cui le proantocianidine ( tannini condensati) ad elevato peso molecolare. Essendo questa azione non battericida, i fenomeni di resistenza non si sviluppano e ciò offre un'alternativa ai trattamenti antibiotici. Il cranberry, così, rappresenta una nuova possibilità per prevenire le infezioni urinarie. 
Nella maggior parte degli studi clinici recenti l'uso del cranberry permette di ridurre il numero di infezioni urinarie dal 20 al 50 % all'anno.  


(L'ABC delle piante, Alpen.)

I miei articoli hanno solo scopo informativo. Sono consigli maturati sulle mie esperienze o su libri che ho letto e che do a voi come li darei ad una mia amica. In ogni caso rivolgersi al medico. 

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