I petrolati, come suggerisce la parola, sono ottenuti per distillazione dal petrolio.
Essi sono costituiti da idrocarburi saturi composti di solito da almeno 25 atomi di carbonio. La loro formula dettagliata varia a seconda della qualità del petrolio usato e del metodo di raffinamento adottato. Le qualità migliori sono chiamate petrolato bianco e trovano impiego nella farmaceutica e nella cosmetica; le meno pregiate sono chiamate petrolato ambrato, petrolato giallo, petrolato marrone, sono inquinate da residui cancerogeni di raffinazione quali idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e trovano impiego nei settori dell'industria e dei lubrificanti, in particolare per la produzione dell'olio di vaselina e del grasso di vaselina.
Derivando dal petrolio è evidente ,dunque, che non siano sebo- simili e che siano molto inquinanti.
Creano un film occlusivo sulla pelle che impedisce la disidratazione: non fa evaporare le molecole d'acqua dalla nostra pelle, isolandola. Al di sotto di questa pellicola occlusiva si crea un'ambiente ( caldo e umido ) favorevole alla proliferazione dei batteri sulla nostra pelle.
La corretta traspirazione cutanea viene quindi compromessa così come il suo delicato equilibrio microbiologico.
Idratando la cute con una crema a base preponderante di petrolati si rischia un'eccessiva occlusione (troppa acqua ristagna nella pelle) e macerazione dello strato superficiale, che deve contenere, se in salute, un 10% di acqua, non di più.
tratto da wikipedia - rischio chimico.
Dopo questa campagna anti-petrolati, spero di avervi chiarito le idee e di avervi convinto di quanto sia importante evitare che queste sostanze entrino a contatto con la nostra pelle.
Alla prossima,
SaluteConsapevolezzaCosmesi
Nessun commento:
Posta un commento